Salve,è una cosa che mi incuriosice da parecchio,ho fatto qualche sopralluogo e chiesto a persone sul posto,compreso il guardiano dei campi sportivi della banca d'Italia che sono li vicino,ma non ne ho saputo niente.Non so'se è collegato alla questione della ferrovia interrata relativamente alla quale posto dei link http://www.ilmondodeitreni.it/mioforum/topic.asp?ARCHIVE=true&TOPIC_ID=179&whichpage=2
Se cosi fosse si ricollegherebbe a quella che alcuni negli anni 50 chiamavano "la metropolitana del duce"e di cui un imbocco è visibile (piu'o meno)sulla casilina la dove sorgeva il campo rom casilino 900. E' un argomento che mi interessa e del quale vorrei parlare sul mio blog,come in genere sul sottosuolo del IX municipio da un punto di vista archeologico e geologico. Saluti
Interessa anche me ed avevo pensato più volte di provare a visitarlo "clandestinamente" :-) Ma da qualche anno ormai il tratto fra Largo Bastia e via Costamagna è stato oggetto di trasformazione, è diventato un parcheggio privato (box) sotterraneo enorme addirittura su due piani nel sottosuolo. L'altro tratto quello fra via Costamagna e via della Marrana è stato (e forse è ancora) oggetto di realizzazione di parcheggi privati. Quel tratto di via Costamagna è fortemente degradato. Per quanto riguarda il sottosuolo del IX Municipio in generale non saprei, ma per quanto riguarda la zona di Villa Lais / Mandrione il discorso è abbastanza noto. Lungo l'acquedotto (da Porta Furba a fianco della fontana di Clemente XII) scorreva una Marrana che poi deviava per l'attuale via della Marrana, prova ne siano i molini (da poco trasformati in abitazioni o magazzini) lungo il percorso della marrana, che si presume continui a scorrere in profondità (lo affermava recentemente anche un accompagnatore del FAI) o che comunque il suo "letto" coperto possa essere utilizzato dalle acque piovane che si accumulano. Inoltre la zona è stata utilizzata come cava di tufo, ed alcune gallerie e cavità utilizzate poi come fungaie (ancora oggi presenti in zona), sembra che le colonne di sostegno fossero state sempre più assottigliate. Infine alcune di queste cavità pare siano state riempite con materiale di risulta derivante dagli scavi effettuati in centro. Insomma di racconti ne conosco tanti, di documenti effettivi quasi nulla.
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Salve,è una cosa che mi incuriosice da parecchio,ho fatto qualche sopralluogo e chiesto a persone sul posto,compreso il guardiano dei campi sportivi della banca d'Italia che sono li vicino,ma non ne ho saputo niente.Non so'se è collegato alla questione della ferrovia interrata relativamente alla quale posto dei link
RispondiEliminahttp://www.ilmondodeitreni.it/mioforum/topic.asp?ARCHIVE=true&TOPIC_ID=179&whichpage=2
http://zonalais.altervista.org/index.php?entry=entry070413-125917
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/03/18/tunnel-affittato-dal-cotral-per-settecento-euro.rm_016tunnel.html
Se cosi fosse si ricollegherebbe a quella che alcuni negli anni 50 chiamavano "la metropolitana del duce"e di cui un imbocco è visibile (piu'o meno)sulla casilina la dove sorgeva il campo rom casilino 900.
E' un argomento che mi interessa e del quale vorrei parlare sul mio blog,come in genere sul sottosuolo del IX municipio da un punto di vista archeologico e geologico.
Saluti
Interessa anche me ed avevo pensato più volte di provare a visitarlo "clandestinamente" :-)
RispondiEliminaMa da qualche anno ormai il tratto fra Largo Bastia e via Costamagna è stato oggetto di trasformazione, è diventato un parcheggio privato (box) sotterraneo enorme addirittura su due piani nel sottosuolo.
L'altro tratto quello fra via Costamagna e via della Marrana è stato (e forse è ancora) oggetto di realizzazione di parcheggi privati. Quel tratto di via Costamagna è fortemente degradato.
Per quanto riguarda il sottosuolo del IX Municipio in generale non saprei, ma per quanto riguarda la zona di Villa Lais / Mandrione il discorso è abbastanza noto. Lungo l'acquedotto (da Porta Furba a fianco della fontana di Clemente XII) scorreva una Marrana che poi deviava per l'attuale via della Marrana, prova ne siano i molini (da poco trasformati in abitazioni o magazzini) lungo il percorso della marrana, che si presume continui a scorrere in profondità (lo affermava recentemente anche un accompagnatore del FAI) o che comunque il suo "letto" coperto possa essere utilizzato dalle acque piovane che si accumulano.
Inoltre la zona è stata utilizzata come cava di tufo, ed alcune gallerie e cavità utilizzate poi come fungaie (ancora oggi presenti in zona), sembra che le colonne di sostegno fossero state sempre più assottigliate. Infine alcune di queste cavità pare siano state riempite con materiale di risulta derivante dagli scavi effettuati in centro.
Insomma di racconti ne conosco tanti, di documenti effettivi quasi nulla.