"L’invasione degli annunci abusivi
La deturpazione degli adesivi pubblicitari
L’Ama ogni anno spende 1,2 milioni di euro per rimuove
gli annunci abusivi da segnali, paline delle fermate e muridi Luca MonacoROMA - Ammiccano al cittadino, fissati abusivamente in ogni angolo della città. Dal centro alla periferia ne inseguono lo sguardo, incollati sui cassonetti, sulla segnaletica stradale o sulle paline alle fermate degli autobus. Non è difficile notarli neppure in metropolitana. Generalmente sono di dimensioni ridotte: contengono un nome, un recapito telefonico e un’immagine, utile a veicolare un messaggio commerciale, del tipo: «Traslochi e sgomberi a Roma e in tutta Italia». Il nome del referente, Antonio, è scritto all’interno di un furgone stilizzato. Questo è solo un esempio delle migliaia di adesivi a sfondo pubblicitario che si possono contare nel solo tragitto da Borgo Pio alla stazione Termini.
Un fenomeno che a Roma è stato dichiarato illegale nel 2009, quando è stata firmata un’ordinanza comunale che prevede sanzioni per 412 euro ai danni dell’azienda che ne ordina l’affissione, e altri 50 euro per chi viene sorpreso a incollarli dove non potrebbe. Nell’ultimo mese sono state emesse 284 multe da parte del Gruppo decoro della polizia municipale (Pics), «ma già dal 15 maggio – annuncia l’assessore all’Ambiente Marco Visconti – grazie a un accordo stipulato nei giorni passati con il comandante dei vigili Angelo Giuliani, sono partiti controlli a tappeto in ogni Municipio». Le multe, speriamo, verranno di conseguenza.
Basti pensare, per comprendere la portata del fenomeno, che l’Ama ogni anno spende un milione e duecentomila euro per rimuovere dall’arredo urbano gli annunci abusivi. «L’ultimo intervento di bonifica - fa sapere l’azienda – è stato portato a termine il mese scorso nel X Municipio, al Tuscolano, mentre il prossimo è previsto per gli inizi di giugno nel IX Municipio».
Il proposito di riuscire a debellare una volta per tutte il fenomeno, però, non sarà di facile realizzazione: l’esercito degli affissionisti abusivi, in testa serrandisti, idraulici, rigattieri e tantissimi traslocatori, preannuncia battaglia. «Mi hanno multato la settimana scorsa - confida al telefono Alessandro, rigattiere e monopolista della pubblicità abusiva sui cassonetti in via Magenta - ma ho già ricominciato ad attaccare nuovi adesivi: d’altronde funziona e io continuo. Che altro dovrei fare?». Tanti suoi colleghi dichiarano di non conoscere il divieto di affissione in vigore da ben due anni, altri semplicemente fingono di non sapere. Il più comico in assoluto è «Traslochi Vittorio», presente su ogni lampione, telefono pubblico o botola della Acea da Termini al Trionfale, che se contattato telefonicamente prima risponde: «Arrivo in 20 minuti», salvo poi ritrattare e negare anche l’evidenza pochi secondi più tardi: «No, ma io mi chiamo Sergio – si giustifica – abito a Bologna, non sono mai stato a Roma e non faccio il traslocatore».
E chissà cosa risponderanno alla Municipale i proprietari del Bed&breakfast di Ostia Lido presenti in maniera massiccia con i loro adesivi in piazza dei Cinquecento. Il loro stemma accattivante, che ritrae una tazza di cappuccino fumante e un croissant appena sfornato, attrae l’attenzione di Antonia Catulli, 30 anni, impiegata in una casa editrice. «L’ordinanza mi sembra davvero un provvedimento necessario – osserva - anche se forse, se lo Stato abbassasse le tasse, riuscirebbero più agevolmente a farsi pubblicità in maniera consentita». Eppure, non tutti la pensano come lei. «È un vero schifo», sentenzia Sara Montagna, 19 anni, modella, mentre i suoi occhi verdi scrutano le decine di adesivi incollati ai lati degli enormi spazi pubblicitari sistemati in piazza dei Cinquecento. L’annuncio di un montatore di antenne paraboliche romeno, lambisce il maxi poster con la prossima data di Zucchero in concerto a Roma. Subito sotto, la locandina di un nuovo night club in via Emilia. «Utilizzino internet - è l’invito di Visconti - altrimenti incapperanno nella multa. Saremo inflessibili».
È quello che si augura la cittadinanza. «Speriamo che l’ordinanza venga fatta rispettare davvero, perché io non ne posso più - sbotta Carmelo Catalano, 67 anni, proprietario di un albergo in via Magenta, zona stazione Termini - per più di sette volte ho provato a ripulire le pareti esterne dell’hotel, ma non è valso a nulla».
Gli adesivi, a Roma, invadono anche la metropolitana: il simbolo di “Sinistra critica” campeggia all’altezza dei tornelli di accesso ai binari alla stazione Termini, mentre il logo di “Lotta studentesca” è padrone dei raccoglitori della free press, in ogni stazione da Termini a Ottaviano. Patria di Antonio, Gianni e Giulio: tutti traslocatori. Tutti affissionisti abusivi."
Cosa accadeva nel IX° municipio di Roma (quando era il municipio di San Giovanni, Metronio, Appio Latino, Tuscolano)
AMA:Rimozione adesivi e cartelli abusivi agli "inizi di giugno nel IX Municipio"
Da il Messaggero.it:
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